Angels, la vittoria sfuma nel finale

Era il problema da risolvere per coach Gerbaldi la mancanza dei runningbacks e tale si è rivelato nella trasferta di Udine, conclusasi con un’amara sconfitta al fotofinish: 13-7 per i Draghi il finale di un match equilibrato e combattuto come sempre. Negli ultimi quattro anni, però, avevano vinto i pesaresi, che venivano considerati la bestia nera dei friulani.
Le contemporanee assenze di Romani e Troisi costringevano i Ranocchi a una soluzione di fortuna: Gerbaldi schierava una formazione spread-offense, ovvero  più ricevitori, con Angeloni in cabina di regia. Purtroppo la scelta costava due intercetti, di cui uno fatale a pochi metri dall’end-zone, ed arrivava così il primo touch-down dei Draghi, che poi fallivano la trasformazione. Si andava all’intervallo sul 6-0 per i padroni di casa.
Negli spogliatoi gli Angels cambiavano tattica: baby Terenzi veniva schierato da quarterback, con Angeloni runningback. Una mossa che si rivelava vincente, col veterano a segno: anche se la corsa gli costava uno stiramento, ora da valutare.  Leonardi convertiva il calcio e i pesaresi passavano in vantaggio 7-6 pregustando la vittoria fino a 8′ dalla fine. Quando una serie di falli a sfavore consentivano ai Draghi di arrivare sempre più vicino all’end-zone fino alla realizzazione che ribaltava il risultato a pochi battiti dal fischio finale.
“Un’amara conclusione, ma anche la consapevolezza che la squadra è ben preparata – afferma il presidente Fabbri -, con tanti giovani capaci di reggere il confronto contro avversari navigati”. Ora c’è subito voglia di rifarsi: domenica esordio casalingo contro i Muli di Trieste.

L’ufficio stampa
Elisabetta Ferri

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